Attraverso i contatori di nuova generazione si può ridurre il consumo da remoto.
La crisi energetica dovuta alla guerra in Ucraina ha imposto l’Unione europea a prendere provvedimenti per contrastare la mancanza di energia. L’Ue sta discutendo sul piano della riduzione del consumo e tra le varie misure della bozza c’è la tassazione sugli extra-profitti per le multinazionali dell’energia e del contributo di solidarietà da parte delle società che lavorano i combustibili fossili, ma anche la riduzione della domanda elettrica da pate di imprese e privati.
La riduzione del consumo di energia dovrebbe essere circa del 10% di cui il 5% nelle ore di picco. Ogni paese dovrà rispettare queste riduzioni e sarà obbligatorio per i governi rispettare il taglio anche se nella forma i paesi avranno la libertà di decidere in che modo raggiungere questi obiettivi. La riduzione obbligatoria sarà per circa 3-4 ore al giorno in media nell’orario lavorativo.
Le misure per ridurre la domanda di energia
Agli stati resta un margine di discrezionalità ma con queste riduzioni potrebbe essere impossibile per i cittadini usare due elettrodomestici in contemporanea durante quelle ore. Per far sì che i paesi rispettino la riduzione tra le ipotesi ci sarebbe l’adozione di contatori di nuova generazione che sono in molte abitazioni per controllare da remoto la potenza dell’elettricità nelle case private.
Questi smart metering, i nuovi contatori sono “sistemi che consentono la telelettura e telegestione dei contatori di energia elettrica, gas e acqua” spiega Arera. Agiscono sulla potenza erogata e possono ridurla in alcune fasce orarie che stabiliranno gli stati. Se la domanda andasse oltre la potenza consentita salterebbe l’elettricità.
“L’Italia è stato il primo Paese europeo a introdurre su larga scala gli smart meter elettrici per i clienti finali in bassa tensione ed è tuttora il primo Paese al mondo per numero di smart meter di energia elettrica in servizio (oltre 35 milioni)” secondo Arera. E secondo un report della Commissione Ue il nostro sistema è il più efficiente d’Europa. Questa proposta però non trova il pieno appoggio del ministro della transizione ecologica Cingolani perché ci sarebbe bisogno di una infrastruttura capillare per tutte le famiglie dato che non tutti gli europei hanno un contatore smart.